Terza puntata degli Appunti
di Botanica
di Luciano Niero.
La comunicazione è avvenuta
il giorno 24 marzo 2015

 

 

 

 


 

di Luciano Niero

 

Appunti di Botanica: 3. I frutti

 

Nel parlare.

Il frutto della pianta o la frutta insieme di frutti, pl. le frutta o le frutte, dal lat. fructus cioè fruire, godere o
anche frutto come profi tto, utile; (ingl. Fruit, fr. Fruit, sp.Fruta, ted. Obst).


Nei miti.

Il frutto proibito dell’albero della conoscenza, ovvero la mela raccolta da Eva, diede origine al peccato originale; così Eva può essere simbolicamente ritenuta la prima fi losofa, poiché si chiese il primo “Perché”.
Ed ancora la mela d’oro, nel cosiddetto “giudizio di Paride”, fu donata alla più bella fra le dee, Afrodite, la
quale aveva promesso a Paride in cambio l’amore della più bella tra le donne, Elena, e questo diede origine poi alla guerra di Troia.
La cornucòpia, letteralmente “corno dell’abbondanza” (dal latino cornu, “corno” e copia, “abbondanza”), è rappresentata nelle raffi gurazioni classiche antiche da un corno riempito di fiori e frutta, simbolo di abbondanza e di fertilità.

b01   Allegoria del fiume Tevere con “cornucopia” (Campidoglio).

 

Nell'arte.

b01   Giuseppe Arcimboldo (1526 – 1593)
pittore italiano, noto soprattutto per le sue
originali e grottesche “Teste Composte”
con frutta e verdure.
     
b03   Michelangelo Merisi, noto come il Caravaggio
(1571 – 1610)
Canestro di frutta.
E’ importante perché Caravaggio è veramente
innovatore del concetto di natura
morta.

I frutti in botanica

Nel fiore, con la fecondazione degli ovuli contenuti all’interno dell’ovario, si sviluppa
il frutto.
Il compito biologico del frutto è fornire protezione, nutrimento ai semi in esso contenuti
e contribuire con la loro dispersione alla diffusione della specie.
Vi sono principalmente due categorie di frutti, i frutti semplici e i frutti composti
o falsi frutti come le fragole, le more, l’ananas, i fichi o la rosa nei quali ogni
granello è in realtà un frutto.
I frutti semplici si dividono in carnosi e secchi, essi si sviluppano in tre strati distinti
che formano il pericarpo (intorno-frutto), ed essi sono ben distinguibili nei frutti
carnosi perché ricchi di acqua:

1) l’epicarpo: è l’epidermide esterna, spesso determina i caratteri organolettici dei
frutti, comunemente defi nito come la buccia del frutto.

2) il mesocarpo: è il tessuto della zona centrale del frutto, costituisce la polpa nei
frutti carnosi.

3) l’endocarpo: è la parte più interna, spesso assume consistenza legnosa (nocciolo),
a protezione del seme.

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Nei frutti secchi, con pochissima acqua e pericarpo legnoso, si distinguono due forme principali: i deiscenti (escono) nei quali i semi si liberano a maturità, e gli indeiscenti (non escono) che non liberano il seme.

Nei frutti secchi indeiscenti le tipologie principali sono:

L’achenio, (non aperto) è un frutto secco con un pericarpo più o meno indurito, talvolta anche legnoso, che contiene un unico seme che è distinto dal pericarpo stesso (fagacee, betulaceae, composite).

La sàmara è un frutto secco, simile ad un achenio, con pericarpo espanso a formare un’ala membranosa, atta a sfruttare la forza del vento per una più ampia diffusione del seme contenutovi, la samara ha un pericarpo membranoso con espansione alare (frassino, olmo, acero).

Il cariosside, frutto secco contenente un solo seme il cui tegumento è strettamente aderente al pericarpo, tipico delle graminacee.

La noce è un frutto con pericarpo legnoso, contenente uno o più acheni (nocciòlo, castagno).

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Barba di becco, soffione e achenio o pappo

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Esempi di frutti deiscenti sono i baccelli
dei fagioli, dei piselli e delle fave (legumi)
o la capsula del papavero e oleandro, ecc.
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